La tecnica della smaltatura è molto antica, bisogna tornare indietro nel tempo, nell’antico Egitto di 2000 anni a.C. nasce con lo scopo di abbellire e completare gli oggetti preziosi con il colore in modo permanente.
Originariamente gli antichi orafi egizi incastonarono dei piccoli pezzettini di vetro in appositi scavi effettuati sul metallo prezioso e solo dopo molti anni utilizzarono il calore sviluppato dal fuoco per fondere questi vetri su metalli.
Nato per l’oreficeria, la smaltatura venne usata nel Medio Evo nell’arte sacra, ma la sua massima diffusione fu nel Rinascimento dove venne usata moltissimo anche per oggetti di diversa natura. Lo smalto sta ad indicare un rivestimento vetroso con o senza aggiunta di ossidi coloranti applicato per fusione su oggetti metallici. Dal punto di vista chimico-mineralogico lo smalto si presentava come una sostanza di natura vetrosa costituita da una miscela di silicati, potassio, silice, soda, minio, quarzo, feldspato, borace e minerali fosfatici. Il colore dipendedalla percentuale di ossidi metallici aggiunti.
La fusione di questi colori vetrosi avviene a temperature che variano dai 600°C ai 1400°C. L’elevata temperatura di lavorazione ha portato a definire questa lavorazione come “smaltatura a fuoco”.
Si conoscono circa 600colori di smalto, ma applicando in modo stratificato i diversi colori, si possono ottenere infinite combinazioni.
Questo tipo di smaltatura tuttavia ha sempre presentato alcuni limiti ed inconvenienti:
● Nella smaltatura di metalli, è necessario prima di tutto che il materiale sia idoneo e che riesca a raggiungere una temperatura di almeno 1400C° senza problemi.
● Il materiale deve inoltre avere una buona dilatazione termica, se non fosse così nella fase di raffreddamento lo smalto si inclinerebbe distaccandosi.
● Il pezzo da smaltare non deve avere un’eccedenza di saldatura sulle parti da smaltare perché essa può alterare il colore dello smalto.
● Diversi colori richiedono differenti temperature di cottura.
● La saldatura degli oggetti metallici deve anche resistere alle alte temperature.
● Una volta cotto, lo smalto deve essere levigato ottenendo un effetto liscio e omogeneo, raggiungendo una trasparenza permettendo alla luce di esaltare i colori.
● Il pezzo decorato risulta fragile agli urti.
Negli anni ’80 grazie alla ricerca in campo chimico sono state messe a punto nuove resine e polimeri che hanno portato alla diffusione della “smaltatura a freddo” nel campo della decorazione orafa.
Si tratta di resine bi-componenti che una volta polimerizzate garantiscono al pezzo decorato una finitura che non ha nulla da invidiare alla tradizionale smaltatura a fuoco. I vantaggi di questa tecnica rispetto alla precedente sono molteplici:
● Possibilità di decorazione di qualunque tipo di supporto sintetico o naturale.
● Essiccazione a temperatura ambiente o a bassa temperatura (max 100°C).
● Infinita gamma di colori tutti miscelabili tra di loro.
● Costi contenuti, sia come attrezzatura necessaria per la decorazione, che del prodotto stesso.
● Buona resistenza agli urti dell’oggetto decorato.